Una mia foto: l'International Blu di Klein dialoga con la Statua del Laocoonte

[Il Cielo e le sue infinite possibilità] – racconto

Con gli anni aveva imparato a riconoscere gli sguardi che le indirizzavano e a distinguerli: quelli degli uomini esprimevano disgusto, di quel genere volgare che essuda dai discorsi da spogliatoio; quelli delle donne avevano più il sapore della commiserazione: era la povera, la derelitta, ma allo stesso tempo rea di non fare abbastanza per rimanere…

Particolare dell'opera Spy Booth

[L’ultima cabina telefonica] – racconto breve

Uscendo di casa non avrebbe immaginato che l’impresa potesse rivelarsi così complicata: era andato dritto dritto tutto sicuro. E invece in quel punto della piazza vicino alla brutta fontana senz’acqua dove ricordava che l’avrebbe trovata, della cabina telefonica non vi era alcuna traccia. Si mise a studiare i dintorni. Iniziò a salirgli quell’effetto di straniamento…

uomo con la sciarpa

[la sciarpa blu] – racconto breve

Perdeva ogni genere di oggetti, ombrelli, cappelli, guanti, occhiali da sole… Li dimenticava ovunque: sulla Cinquantasei una volta ci aveva lasciato il portafogli con tanto di patente. Che si trattasse di cronica distrazione o di ancestrali amnesie, ogni proposito di maggiore attenzione era fallito miseramente. Così con il tempo aveva preso l’abitudine di girare con…

Quando volevo lavorare da Starbucks. Le aziende non amano i “non-conformi”

Amo Starbucks. Per me è stato per molto tempo sinonimo di libertà: quella di sedermi a un tavolo, ordinare un caffè da 5 dollari, navigare gratuitamente sul web, tutto senza sentirmi pressato a lasciare il posto ad un nuovo cliente. In uno Starbucks ho controllato la posta, prenotato aerei per le vacanze e scritto diverse pagine…